mercoledì, aprile 30, 2008

l'omino si tirò in piedi spazzando con una mano il cappello, se lo pose sulla testa e riprese a camminare, come se nulla fosse successo. i suoi occhi striminziti, che sembravano enormi dietro le spesse lenti degli occhiali dalla montatura quadrata, scrutavano tutt'attorno i volti dei passanti che a loro volta lo guardavano con aria di scherno. l'omino, che sembrava una talpa tanto era miope, affrettò il passo imbarazzatissimo. in mano teneva una cartella in cuoio marrone che doveva essere ben lucida prima di finire per terra con lui. se la strinse al petto ed imboccò la via dei negozi, illuminata di giallo da lampioni in ferro nero posti su un unico lato della strada. qualche coppia camminava mano nella mano soffermandosi di tanto in tanto ad ammirare qualche vetrina, mentre alcuni bambini, tenuti a freno dai genitori, cercavano di sgattaiolare qua e là alla ricerca di nuovi amici.
l'uomo passò diritto, sempre costeggiando il muro e controllando con gli occhi chi gli si avvicinava. cominciarono a sudargli le tempie e il labbro inferiore, dal lato sinistro, prese a muoversi con dei piccoli scatti regolari che dopo qualche minuto facevano oscillare l'intera bocca.
ad un tratto si fermò davanti ad una porta che recava alcune targhe in ottone su cui erano incisi nomi di notai ed avvocati. attese un po', come fosse indeciso, ma poi finì per premere un bottone del citofono.
la targhetta recava la scritta:

2 Comments:

Blogger amélie said...

questa però non l'ho capita.
mi sono sforzata di tirarne fuori un'immagine che fosse ragionevole, ma non l'ho capita

01 maggio, 2008  
Blogger doyle said...

non c'era nulla da capire, è un'immagine che mi è venuta in mente, come fosse l'inizio di un racconto

01 maggio, 2008  

Posta un commento

<< Home