martedì, aprile 29, 2008

la democrazia. e chi ce l'ha

la confusione regna nella mia testa, mi vorrei esprimere ma non riesco a trovare una via, a proseguire discorsi iniziati. sono in difficoltà, qualcosa dentro me vorrebbe esplodere e mostrarsi in tutta la sua forza ma barriere che mi appartengono ma che non conosco glielo impediscono con tutte le loro forze.


sono incazzato nero oggi, alemanno ha vinto le elezioni a roma grazie a quello stupro capitato giusto quando gli serviva recuperare voti a suo favore. ma così è facile, la vittoria gliel'ha data la stampa, non le sue idee politiche.
ora stiamo messi proprio bene.. il sindaco della nostra capitale è fascista e non lo rinnega e il nostro presidente del consiglio si accompagna abitualmente a personaggi che notoriamente ammirano il duce; credo che mi toccherà camminare per le strade inneggiando a mussolini tra qualche anno.. o peggio a berlusconi. merda.
ma quello che mi fa più paura è ciò che succederà nelle strade di roma, dove già adesso le squadracce fasciste lasciano la loro scia di aggressioni a suon di sprangate e coltellate: 200 agguati in un anno, persone morte o all'ospedale, macchine bruciate da molotov. tutto questo e nessuno dice nulla, non una notizia nè una parola di rimprovero dall'alto, come se non fosse mai successo nulla. e noi saremmo un paese antifascista?
il fascio non è morto, sembrano discorsi usciti dritti dritti dagli anni settanta e invece appartengono al nostro presente perchè nessuno ha chiuso quel discorso.
il 68, gli anni di piombo, gli attentati, i nar, l'omicidio moro, l'omicidio di pasolini e le stragi dei giudici falcone e borsellino; mani pulite. ma anche piazza fontana, la stazione di bologna, le brigate rosse. la mafia. la p 2.
tutto questo è ancora aperto, nessuno ha voluto chiudere questo capitolo della nostra storia perchè finchè non è chiaro come siano andati realmente i fatti, si può far credere alla massa che le cose sono andate in un altro modo.
dio, che rabbia! mi sento impotente di fronte a tutto questo, vorrei riuscire a trovare un modo per reagire e combattere ma non so da cosa partire, da dove cominciare e allora mi prende la voglia di fuggire, di cercare un paese che mi lasci libero, che non cerchi di controllarmi in ogni mio spostamento, come fossi un potenziale criminale.