domenica, aprile 27, 2008

oggi riflettevo sulle personalità in generale e sulla mia in particolare.
ero li che la cercavo, aspettavo che venisse fuori da me e si mettesse a dire cose come "eccomi qua" oppure che salutandomi prendesse la mia mano e la stringesse vigorosamente affermando di essere contenta di fare la mia conoscenza; ciò mi avrebbe reso felice, dopotutto avrei saputo di possedere una forte personalità ma
ovviamente ciò non è successo e io sono rimasto ad attendere invano.
poi pian piano ho visto la luce.
c'era un tipo, seduto al tavolo con me, che si atteggiava da professionista con gli occhiali sempre calati sugli occhi, una giacca da completo nera e frasi sparate qua e la come bombe. tutte cazzate, o quasi, ovviamente.
era una perfetta caricatura.
ho cominciato a chiedermi se la sua fosse personalità reale, in quel caso l'avrei visto come una persona decisamente triste, oppure se il suo fosse tutto un bisogno di atteggiarsi e diventare una copia di qualcosa che non è.
dopo un paio di minuti di riflessione ho deciso di optare per la seconda possibilità. questo non lo rendeva di sicuro meno triste ai miei occhi, però la sua necessità di dimostrare di essere qualcuno mi ha portato a questo ragionamento: se lui ha talmente tanto bisogno di costruire una figura di sè da farlo in questo modo, allora io che non ne ho l'occorrenza ho più personalità. io so essere me e so cosa sono (si ok, non mi conosco per nulla, ma almeno un'idea superficiale di come sono ce l'ho), perchè questo, che ogni tanto biascicava in un inglese da far west frasi tipo hircomdflop, non può esserlo?
risposta
perchè ha paura.
anch'io, ma almeno in questo non mi nascondo.