venerdì, maggio 02, 2008

il giardino sul retro riluceva di colori primaverili messi in risalto da un bollente sole di metà pomeriggio; persino le piante grasse, ben esposte alla luce, sembravano soddisfatte dopo un lungo periodo invernale di cielo sempre grigio.
nel bel mezzo del verde era piazzato un lettuccio da mare su cui era disteso valerio, un ragazzo di vent'anni o poco più, i capelli riccissimi impiastricciati da litri di gel tanto da sembrare liquidi e la birra nella mano destra. con l'altra reggeva in piedi sul petto un libro, una dramma francese dell' 800 in edizione economica con la copertina blu e il titolo scritto a stampatello nero.
valerio prese un altro sorso e ne approfittò per alzare gli occhi dal libro e dare un'altra occhiata attorno: un paio di uccellini svolazzavano fermandosi di tanto in tanto su un ramo del noce, l'albero più alto e più vecchio del giardino.
il romanzo non lo affascinava; inizialmente gli era sembrato ben scritto, ma nel proseguire, la storia, prendeva delle svolte noiosamente ripetitive, lasciandolo agonizzante nel tentativo di tenere aperti gli occhi.
dopo altre due righe tornò a sbirciare il movimento delle foglie sospinte qua e là da una leggera brezza.
i suoi occhi sorrisero, che bella la primavera!
per terra, al suo fianco, era sdraiato amedeo. anche lui leggeva e a giudicare da quanto era assorto si può dire che il suo libro fosse migliore.
valerio gli poggiò la lattina di birra ghiacciata sui capelli cortissimi, in modo da staccarlo un attimo da quelle pagine; i due si scambiarono un sorriso, amedeo si tirò a sedere e accese una sigaretta, buttando il pacchetto quasi vuoto sull'erba.